giovedì 22 gennaio 2009

L'articolo di Consuelo per la rivista BioEcoGeo di Milano

Il progetto Equa Le Marche è nato nell'estate 2008 dall'incontro tra Consuelo Paris, della Cooperativa marchigiana Mondo Solidale, ed Ermena Manfredini della Cooperativa Nonsolonoi di Cremona. Entrambe queste realtà sono cooperative sociali di commercio equo e solidale e socie di Viaggi e Miraggi di Padova, cooperativa ed agenzia viaggi di turismo responsabile.
Ermena, professoressa in congedo e referente per il turismo responsabile nella cooperativa cremonese, ha trascorso gran parte dell'estate presso l'Ostello Villa Borgognoni di Jesi (An), ed è proprio qui, nel parco di questa villa del 1800, che è nato il progetto.
Durante quel periodo all'ostello si stava organizzando una festa con le associazioni del territorio, tra cui anche la Cooperativa Mondo Solidale. Una festa diversa dalle solite, intitolata Equa la Festa, con intrattenimenti e momenti culturali volti a sensibilizzare al consumo critico e alla conoscenza del mondo della solidarietà, della cooperazione nazionale ed internazionale, del commercio equo e solidale e del turismo responsabile, per trasmettere il messaggio che “non è vero che tutto va peggio”, inspirato dal libro scritto da Michele Dotti e Jacopo Fo presentato durante l'evento.
Dopo Equa la Festa Consuelo ed Ermena continuarono il percorso di conoscenza reciproca attraverso la partecipazione ad eventi unici nel territorio marchigiano: l’anniversario del 15° anno di Mondo Solidale a cui sono intervenuti i sindaci dei vari comuni delle botteghe e l'Assessore regionale per presentare ufficialmente la “legge regionale sul commercio equo e solidale”; il Monsano Folk Festival, che ogni sera regalava un emozione irripetibile, attraverso la performance del gruppo di ricerca e canto popolare La Macina in contesti scenografici peculiari, tra mura medievali e dimore d'eccezione, rivalutando così i piccoli borghi medievali impregnati di una tradizione di canti popolari ancora viva e pulsante. E' grazie agli oltre 40 anni di ricerca de La Macina che questa storia si fa presente anche tra le nuove generazioni.
Ermena scoprì tutto ciò rimanendo folgorata da tanta autenticità, bellezza ed impegno, ma anche Consuelo, grazie agli “occhi entusiasti” di Ermena, accentuò l'amore per la sua terra e per la sua giusta causa.
Da tutto ciò e dall'esperienza pluriennale di insegnamento di Ermena, nacque l'idea di far riscoprire alle giovani generazioni marchigiane (e non solo) quanto importante sia vivere e conoscere il proprio territorio, rivalutare risorse locali e piccole realtà. Lo scopo di queste gite scolastiche è proprio quello di aiutare i giovani a stabilire un rapporto con la diversità dei luoghi e delle culture, a riscoprire un patrimonio da difendere in tempi di disordinata globalizzazione.
Il fulcro del progetto sta nel far incontrare gli studenti in visita con la classe parallela locale, ed insieme condividere alcune esperienze del viaggio. Un viaggio di istruzione insolito, che porta la classe a conoscere, oltre alle bellezze artistiche e naturalistiche del territorio, gli operatori del sociale e dell'equosolidale che lavorano per un futuro sostenibile, che riscoprono le vecchie tradizioni rendendole vive ed attuali, che basano la loro attività sul rispetto dell'ambiente e degli altri esseri viventi. E' questa una specificità della regione Marche, dove sono sempre più numerose le realtà di economia solidale. Conoscerle non fa altro che incitarne l'emulazione anche in altri territori, diffondendo gli stessi principi e valori.
Per affrontare un'esperienza di questo genere, gli studenti, sia della classe in visita che quella locale, hanno bisogno di una formazione base sui concetti dell'economia solidale, in particolare sul commercio equo e solidale e sul turismo responsabile. Per la classe che accoglie, inoltre, è necessaria una formazione sulle tradizioni popolari del proprio territorio.
La reciprocità dell'esperienza garantisce il successo del progetto, ecco perché sarà poi la classe locale che ricambierà la visita nel territorio dell’altra classe parallela, con le stesse modalità del turismo responsabile.
La Cooperativa Mondo Solidale che da 15 anni lavora per sviluppare l'economia di piccole comunità dei Sud del Mondo attraverso il commercio equo dei prodotti venduti nelle 16 botteghe delle Marche, ha anche a cuore il territorio marchigiano. E' per questo che, grazie all'affiliazione con Viaggi e Miraggi, promuove la conoscenza e l'incontro con le piccole aziende agricole biologiche, con le associazioni di volontariato, con le strutture ricettive che operano nel rispetto dell'ambiente e delle persone, con le fattorie didattiche. Promuove, inoltre, la biodiversità, le tradizioni popolari e cerca di sviluppare sempre nuove collaborazioni con le altre cooperative sociali del territorio impegnate nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate per l'integrazione sociale.
Nelle Marche, dopo anni di riflessioni, organizzazioni di eventi e studi sul come creare un futuro sostenibile, attraverso il Tavolo regionale dell'Economia Solidale, si è costituita nell'ottobre 2006 l'associazione Rees Marche (Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche) di cui anche Mondo Solidale è socia fondatrice. Con essa si opera per instaurare sinergie e rapporti di collaborazione con gli enti istituzionali, per creare, nei vari territori, distretti di economia solidale in cui ci sia scambio di buone pratiche, di servizi e di prodotti tra i soci, e per sensibilizzare la società civile ad un consumo critico.
Oggi più che mai l'economia ha bisogno di orientarsi al solidale e cioè al bene comune, all'evoluzione a lungo termine delle persone e del loro sistema sociale di convivenza nel rispetto delle risorse naturali.
Le Marche sono sulla strada giusta.

venerdì 9 gennaio 2009

Lettera aperta agli amministratori del Comune di Jesi

Jesi per Gaza


Quest’anno è terminato tragicamente: negli ultimi giorni circa 500 palestinesi sono stati uccisi e 2500 sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti, aerei, navali e di terra, israeliani nella Striscia di
Gaza. Il numero dei morti è destinato ad aumentare. Le autorità israeliane non hanno accettato la proposta dell’Ue di fermare l’attacco affermando che le operazioni militari sono solo all’inizio. Carri armati
e veicoli militari hanno varcato il confine con la Striscia. Israele ha giustificato l’attacco con il lancio di razzi Qassam contro le abitazioni israeliane al confine con la Striscia, principalmente nella cittadina di Sderot e dintorni. Questi razzi, assolutamente inefficaci dal punto di vista militare, possono essere diretti solo con grossolana approssimazione, e sono la manifestazione di una volontà di resistenza che si esprime in modo velleitario ed assurdo, e criminale perché rivolto contro civili: essi servono soprattutto ad Israele, come pretesto per continuare il mai interrotto blocco ed ora la strage. Va comunque ricordato che prima del lancio di razzi Israele aveva violato la tregua in atto da mesi, gia il 5 Novembre, attaccando un gruppo di miliziani di Hamas, inoltre ha mantenuto per tutto il periodo un duro embargo e la chiusura di tutti i valichi di frontiera provocando di fatto la crisi attuale. Oggi la situazione è tragica: strade cittadine, moschee, ospedali, prigioni, stazioni di polizia, università, industrie e stazioni televisive sono diventati obiettivo di bombardamenti continui. Decine di corpi intrappolati sotto le macerie. Famiglie che cercano disperatamente loro cari scomparsi e medici che nonostante la mancanza di medicinali e
di attrezzatura lavorano senza tregua negli ospedali per curare i feriti. I continui black out negli ospedali rendono ancora più difficili le operazioni di soccorso. La mancanza di beni di prima necessità e di
carburante dovuta all’embargo imposto a un milione e mezzo di persone ha aggravato la situazione umanitaria. Medicine, cibo, carburante e anche ogni via di fuga da queste condizioni miserabili sono state negate agli abitanti della Striscia di Gaza. Imprigionare, attaccare e ridurre alla fame un’intera popolazione è una punizione collettiva e secondo il diritto internazionale è un crimine contro l’umanità.
Non possiamo più rimanere in silenzio di fronte a questi crimini di guerra. Siamo fermamente convinti che la politica sia fatta di azioni quotidiane e che alle parole debbano seguire atti concreti. L’amministrazione di questa città ha scelto fare di Jesi una città per la pace e in nome di questo ideale sostiene da diversi anni le iniziative di pace del 6 Gennaio. Riconoscendo che la costruzione della pace nasce dal basso e che per questo è indispensabile il contributo di ogni persona organismo sociale, assumiamo pienamente questa responsabilità e invitiamo il Comune di Jesi a pronunciarsi urgentemente per la fine dell’attacco israeliano alla Striscia di Gaza e a prendere iniziative formali e concerete per
rappresentare queste posizioni in tutte le sedi competenti. Invitiamo altresi l’Amministrazione Comunale ad esprimere la propria solidarietà alla popolazione di Gaza con un atto formale da consegnare
all’attivista palestinese Adnan Ateyah Salem Ramadan (Alternative Information Center) in visita in questi giorni nella nostra città, invitato delle associazioni che fanno parte della Campagna Palestina Solidarietà, con il contributo del Centro Servizi al Volontariato e il patrocinio del Comune di Pesaro a la Consulta per la Pace di Jesi. Adnan Ramadan è da tempo impegnato nella difesa dei diritti umani e della causa palestinese in diverse iniziative nonviolente. Attualmente ricopre la carica di direttore esecutivo di OPGAI (Occupied Palestinian and Golan Hights Advocacy Initiative), una coalizione di 14 organizzazioni della società civile israeliano-palestinese. Auspichiamo che alla solidarietà formale segua un atto concreto per il sostegno alle strutture mediche della Striscia di Gaza affiancando le vie della "società civile" e dalla solidarietà dal basso tanto ricca nelle Marche e in tutta Italia.



Consulta per la Pace
Jesi 08/01/09