sabato 18 luglio 2009

Ostello in festa con le associazioni


Grande partecipazione di pubblico
per la
seconda edizione

di...





di Lorenzo Verdolini

C’è chi smonta i gazebo, chi accatasta panche e tavoli, qualcuno recupera le torce sparse per il parco. Si lavora, ma senza affanno. Negli occhi, nelle parole e nei movimenti c’è un torpore da domenica mattina. A parte Carlo – barba candida e inseparabile maglietta di Emergency – che si aggira ovunque con le sue tenaglie e un’ilarità contagiosa. Pian piano, Villa Borgognoni riprende il suo placido aspetto consueto, dopo che per tre giorni ha ospitato incontri, dibattiti, spettacoli teatrali, concerti, mostre, laboratori, trattamenti benessere, oltre agli stands delle associazioni di volontariato e quelli gastronomici. Consuelo Paris, che di Equa la festa è l’ideatrice e l’anima, arriva in tarda mattinata con il suo spartano fuoristrada, mentre un buon odore di caffè attira in cucina quasi tutti i volontari. Nei giorni precedenti l’abbiamo vista andare e venire mille volte, caricare, scaricare. Ora ha l’aria imbronciata di sonno, ma rilassata e soddisfatta. Davanti agli occhi, evidentemente, ha ancora le diverse centinaia di persone che nei tre giorni di festa hanno invaso il parco della villa, partecipando e mostrando di apprezzare le varie iniziative promosse. L’edizione di quest’anno di Equa la festa, la seconda, ha come sottotitolo Meglio attivi che radioattivi e si è svolta nei giorni del 2, 3 e 4 luglio. È stata organizzata dal Cecovb in collaborazione con l’Associazione turistica Pro Jesi, la Rees Marche (Rete di economia etica e solidale delle Marche), Emergency (gruppo di Jesi) e Legambiente (Circolo Azzaruolo). La prima domanda a Consuelo riguarda l’organizzazione e questa strana sigla.

Cos’è il Cecovb?
Dopo il buon successo dell’edizione dello scorso anno, si è costituito presso l’Ostello un coordinamento di associazioni. L’abbiamo chiamato Cecovb, che significa Coordinamento Eventi Culturali Ostello Villa Borgognoni. È una sigla poco comprensibile e strana, ce ne rendiamo conto. In pratica siamo un gruppo di persone, tutte volontarie, appartenenti a varie associazioni, che si è prefissato alcuni scopi.

Quali?
Primo, quello di valorizzare il più possibile questa bellissima villa, che è di proprietà comunale, attualmente affidata in gestione alla cooperativa sociale Zanzibar di Ancona. Questo tipo di imprese favorisce l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, e dunque ha in sé un alto valore sociale. La villa è un Ostello ed ospita per tutto l’arco dell’anno persone che per turismo o per lavoro vengono a Jesi e possono usufruire di una struttura molto bella ma anche particolarmente economica. Questo, a nostro avviso, rappresenta un valore, che è quello dell’accoglienza, e ci piace che la nostra città possa offrire queste opportunità a chi viene da fuori. Per questo sosteniamo l’Ostello, la destinazione che è stata scelta e anche la gestione della cooperativa Zanzibar, che si è mostrata aperta e disponibile a collaborare con noi per aprire la villa a tutta la città: per farne un centro di incontro, di scambio, di ospitalità; uno spazio per incontri, dibattiti, eventi culturali, feste – appunto – come questa. Un luogo davvero bello che è – e speriamo potrà essere anche in futuro – di tutti, e non privatizzato, come si è ipotizzato nei mesi scorsi.

In questo senso avete avuto risposte dalle istituzioni?
Il sindaco Fabiano Belcecchi, proprio all’apertura della festa, ha dichiarato pubblicamente che Villa Borgognoni rimarrà un Ostello. Sentire questa affermazione, ovviamente, ci ha fatto molto piacere e ci fa sperare che potrà esserci una terza edizione di Equa la festa, ma anche una quarta, una quinta – e perché no! – una decima, una ventesima. Insomma, che questo spazio rimanga della città, di tutti noi.

Gli altri obiettivi che perseguite?
L’altro obiettivo che Equa la festa si propone è di far conoscere le tante associazioni di volontariato del nostro territorio, o quelle realtà che operano in campo economico con sensibilità e rispetto per le persone e per la natura, coerenti con l’idea di un’economia sostenibile per il nostro pianeta. Inoltre intendiamo approfondire la conoscenza tra le associazioni del territorio, incluse le comunità di stranieri; sensibilizzare il pubblico sui temi del volontariato e dell’impegno sociale in modo da sviluppare l'associazionismo locale; promuovere l’economia solidale a livello territoriale con il supporto della Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche. Insomma, il messaggio che questa festa vuol dare è che c’è un mondo diverso da quello che ci vogliono imporre a forza con un lavaggio del cervello mediatico. Un mondo che non è mosso dal profitto, o solo dal profitto, e dall’individualismo, ma che crede nella solidarietà, nell’equità, nella giustizia, nella legalità, nella convivenza pacifica, nella difesa dei diritti di tutti, nel rispetto dell’ambiente. E poi nell’impegno civile, nel partecipare, nel condividere le scelte politiche – cioè che riguardano tutti – che cadono troppo spesso dall’alto sulla testa dei cittadini. E infine nella relazione, nello stare insieme condividendo valori e progetti. Alle volte anche con qualche contrasto, ma alla fine vivendo insieme, e con entusiasmo, esperienze collettive come questa.

Puoi fare un bilancio di questa seconda edizione di Equa la festa?
Beh, noi non possiamo dire com’è stata la festa, non sta a noi dirlo. Qualche problema organizzativo c’è stato – d’altronde non siamo professionisti – e ci scusiamo con chi, specie nella prima giornata, ha dovuto sopportare qualche disagio all’ora di cena. In realtà non ci aspettavamo così tanta gente. Però possiamo dire che siamo soddisfatti. Stanchi, perché abbiamo lavorato tanto, ma felici di aver visto nell’arco dei tre giorni veramente tantissime persone, sperando che siano rimaste soddisfatte di quello che abbiamo proposto loro. Ci auguriamo anche di essere riusciti a trasmettere alcuni messaggi per contribuire a una maggiore consapevolezza e responsabilità nel consumo, nell’utilizzo dell’acqua pubblica, nella raccolta differenziata, nel riuso, nella mobilità urbana, nella sensibilità per l’ambiente. Insomma, in tutte quelle piccole e grandi scelte quotidiane che, se fatte con coscienza, possono contribuire a migliorare il mondo.

Desideri ringraziare qualcuno in particolare?
Beh, un’iniziativa così impegnativa può riuscire solo grazie all’aiuto e alla collaborazione di tanti. Desidero ringraziare gli sponsor che c’hanno appoggiato e le istituzioni per il loro importante supporto, in particolare il Comune di Jesi e la Consulta per la Pace, oltre a Provincia di Ancona, l’Assemblea Legislativa delle Marche e Regione Marche per il patrocinio. Grazie anche alla Cooperativa Zanzibar, che ci ha aperto le porte dell’Ostello un anno fa e collabora con noi a queste ed altre iniziative. Un ringraziamento speciale, infine, voglio rivolgerlo a tutti i volontari del Coordinamento, perché senza questo bellissimo gruppo di persone motivate e appassionate Equa la festa non esisterebbe. Le idee possono essere straordinarie e piene di valori, ma senza un progetto comune e persone che ci credono è dura metterle in pratica. Penso che l’unione faccia la forza e solo insieme si può costruire un mondo migliore.

mercoledì 1 luglio 2009